Un nome un destino. Letizia Battaglia lotta da sempre. Palermitana di nascita ha nella sua mano una macchina fotografica al posto di una pistola e con questi occhi ambulanti e testimoni combatte la peste siciliana. Nel 1980 ha preso parte alla fondazione del Centro siciliano di documentazione Peppino Impastato e dal 1972 ha lavorato come fotografa per Le Ore documentando le stragi che quotidianamente, riempivano la cronaca siciliana durante gli anni di piombo. Dopo essere stata assessore comunale, ha deciso di lavorare in carcere. Mi hanno colpito queste sue parole:
"Quando scelsi di lavorare in carcere era come se avessi voluto farmi perdonare di non aver saputo, con altri, costruire una società capace di tenerli lontani dalla criminalità. Volevo restituire a chi era in carcere una speranza, perché ho sempre pensato che i ragazzi nati nei peggiori quartieri di Palermo siano costretti a fare riferimento ai mafiosi. Di questo parlai anche con Giovanni Falcone, che si disse convinto del fatto che da certi quartieri si possa solo scappare, perché al loro interno non c’è possibilità di salvarsi.
Appassionata anche di teatro (frequenta stages con il teorico e regista di teatro J. Grotowsky) e di letteratura fonda una casa editrice che si adopera contro la criminalità e la corruzione e fonda la rivista Mezzocielo (di cui è attualmente la direttrice), luogo di discussione intorno al mondo del femminile.
Ogni volta che mi imbatto in queste persone, che come Battaglia hanno speso la vita ancorati e devoti ai propri ideali, mi sento più forte.
QUI l'intervista completa a Letizia Battaglia di Elena Ciccarello.
Questo è invece il LINK alle sue foto.
"Quando scelsi di lavorare in carcere era come se avessi voluto farmi perdonare di non aver saputo, con altri, costruire una società capace di tenerli lontani dalla criminalità. Volevo restituire a chi era in carcere una speranza, perché ho sempre pensato che i ragazzi nati nei peggiori quartieri di Palermo siano costretti a fare riferimento ai mafiosi. Di questo parlai anche con Giovanni Falcone, che si disse convinto del fatto che da certi quartieri si possa solo scappare, perché al loro interno non c’è possibilità di salvarsi.
Appassionata anche di teatro (frequenta stages con il teorico e regista di teatro J. Grotowsky) e di letteratura fonda una casa editrice che si adopera contro la criminalità e la corruzione e fonda la rivista Mezzocielo (di cui è attualmente la direttrice), luogo di discussione intorno al mondo del femminile.
Ogni volta che mi imbatto in queste persone, che come Battaglia hanno speso la vita ancorati e devoti ai propri ideali, mi sento più forte.
QUI l'intervista completa a Letizia Battaglia di Elena Ciccarello.
Questo è invece il LINK alle sue foto.
2 comments:
bravissima, lei! il ritratto della schifani e' splendido...
per nssm - vero...è così eloquente..
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