per dirla con... (N°2)
Sono le tre. Le tre è sempre troppo tardi o troppo presto per quello che si vuol fare. E' la più stramba ora del pomeriggio. Oggi è intollerabile. Un sole freddo imbianca la polvere dei vetri. Cielo pallido, velato di bianco. [...] Non concluderò nulla di buono, salvo forse, a notte fatta. E' per via del sole; indora vagamente sudice brume biancastre, sospese nell'aria sopra il cantiere, cola nella mia stanza, biondissimo, pallidissimo, e distende sul mio tavolo quattro riflessi sbiaditi e falsi. [...] Quando si mette a fare questo sole la cosa migliore sarebbe andare a coricarsi.[...] un giorno perfetto per un ritorno su se stessi: questo freddi chiarori - che il sole proietta come un giudizio senza indulgenza, sulle creature - entrano in me attraverso gli occhi; mi sento rischiarato dentro da una luce avvilente. Sono sicuro che mi basterebbe un quarto d'ora, per raggiungere il supremo disgusto di me stesso. Grazie tante, non ci tengo.
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
5 comments:
ti piace vero?anche a me...ho lanciato un "indovina chi è l'autore nascosto!"..vorrei che qualcuno lo riconoscesse percui continuerò a mettere brani scelti da uno dei suoi libri.
dostoyevski???/barisolo dandolo:)
nooooooo, questo devrebbe essere kafkaaaaaa a causa di "per raggiungere il supremo disgusto di me stesso"???dimi elisaaaaa:)/barisolo dandolo:))
Daria dice Sartre......
il supremo disgusto di me stesso...
dovrebbe essere LA NAUSEA...
LA MERDA VUOLE SAPERE COSA HA VINTO.....................................................
Post a Comment