AUTORE SVELATO
Jean-Paul Sartre LA NAUSEA
Mi alzo. Mi muovo in questa luce pallida; la vedo cambiare sulle mie mani e sulle maniche della mia giacca: non so dire quanto mi disgusti. Sbadiglio. Accendo la lampada sul tavolo: magari la luce potrà combattere quella del giorno. Ma no, la lampada fa una pozza pietosa tutt'intorno al suo piede. Spengo; mi alzo. Sul muro v'è un buco bianco, lo specchio. E' una trappola. So che sto pe lasciarmici prendere. Ci siamo. La cosa grigia è apparsa sullo specchio. Mi avvicino e la guardo, non posso più andarmene. E' il riflesso dl mio volto. Spesso, in queste giornate perdute, rimango a contemplarlo. Non ci capisco nulla di questo volto. Quelli degli altri hanno un senso. Ma non il mio. Non posso nemmeno decidere se sia bello o brutto. Immagino sia brutto, poiché me l'hanno detto. Ma questo non mi tocca. In fondo sono perfino urtato che si possa attribuirgli qualità di questo genere, come se si dicesse bello o brutto un pezzo di terra o un masso di roccia.[...]Quando ero piccolo mia zia Bigeois mi diceva:"Se ti guardi troppo allo specchio, ci vedrai una scimmia". Io debbo essermici guardato anche più a lungo: cio che vedo è ben al di sotto della scimmia, al confine col mondo vegetale, al livello dei polipi.
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