Saturday, October 6, 2007

GOMORRA

Ho finalmente letto questo libro. Un libro difficile, genuino, coraggioso, importante davvero. Un libro che ti porta dentro a una realtà che troppo spesso viene considerata distante e pertinente solo una certa zona e una fascia della popolazione. La lettura dettagliata fino alla nausea e martellante nel proporti i fatti, ti cambia definitivamente lo sguardo su questa e non quella realtà. E questo perché a raccontartelo non è il giornalista o il politico ma un ragazzo di 28 anni che lì, dove tutto è più evidente, c'è nato e di tutta quella poltiglia non è solo testimone, ne è completamente zuppo. Uno che non racconta per soddisfare un impegno morale ma per pura necessità. E' uno che ha visto 3600 morti ammazzati da quando è nato. Alcuni momenti la scrittura ti trapassa e ti trovi ad avere il cuore accelerato: per rabbia, per schifo, per disperazione, per sdegno, per ammirazione. Ammirazione per chi il coraggio ce l'ha davvero. Ammirazione per chi non sta da parte, ma sbatte la sua faccia in piazza e sputa tutto il suo 'Io so'. E poi si trova a dover vivere con la scorta. Ieri sera ho visto 'Annozero'. Sono di parte io è vero. (Anche se non so più dove è finita la parte nella quale sto). Ma vedere un paese, Potenza, in piazza, con in testa ragazzini del liceo, a protestare contro il trasferimento del magistrato De Magistris, mi gonfia il cuore di speranza. Non sono a casa a rincoglionirsi con la playstation o a gonfiarsi in qualche bar. Al liceo combattevo per una politica scolastica attiva contro una massa di zombie che pensavano alle assemblee come momento della chiacchera, della canna e dei numeri da nonnismo. Avevo il fervore dell'adolescente. Ho rischiato più volte di prendere le botte. Questa nuova generazione, mi sembra depurata, rinnovata e motivata. E' la generazione di Locri. E' la generazione di ragazzini scafati che alle informazioni ci arrivano anche per conto loro. Questo tempo ha portato Saviano a scrivere nero su bianco Gomorra. E' il momento del ricambio. E' il tempo del Vaffanculo Day che checché se ne voglia dire è uno scossone al torpore, all'indifferenza, al butto giù la testa e trascino la mia cazzo di vita meglio che posso. E' il segno che siamo in tanti a pensare che ci sono cose nel nostro paese INTOLLERABILI. Che siamo governati da politici VERGOGNOSI. Che per quanto sia difficile cambiare e tanti pensino che ci sia poco di costruttivo nel dire vaffanculo, almeno si possa DISSENTIRE. Faccio sentire la mia voce insieme a quella di migliaia di altre persone. Cosicché quantomeno, nessuno mi potrà dire: "Chi tace acconsente". Che io, proprio al liceo, dissi a quella vergognosa insegnante di matematica che avevo: "No guardi, chi tace sta solo zitto". Stavo zitta io, ma per rispetto ed educazione. Ma non azzardarti a dire che sono d'accordo con te. Così oggi che sono meno educata, sostengo e contribuisco con la mia voce a esprire forte e deciso il mio dissenso. Che sia anti politica francamente non mi interessa. Che sia populismo ancora meno. Si passa la vita a giudicare e dare nomi alle cose per classificarle e tenerle sotto controllo! Grillo ha la forza e la pazienza di fare quello che pochi avrebbero. Sbattersi. Sbattersi perché davvero sei arci stufo di dire che non va bene ma non fare niente. Questo è il tempo per piccole nuove sempre più importanti conquiste. Come quella di Previti fuori dal Parlamento o quella dell'abolizione della tassa sulle ricariche telefoniche. Se non ci fosse stato qualcuno che si sbatteva, ancora la pagheremmo!!! Magari De Magistris grazie alla sua piazza, rimane a Potenza e continua a scoperchiare le pentole che dovrebbero a rigor politico, rimanere chiuse; che poi è proprio il suo lavoro. E scoperchiare le pentole a colpi di penna è anche il lavoro di Saviano. Con le sue parole, con il suo pasoliniano 'Io so' voglio finire questo sfogo:


"Io so e ho le prove. I so come hanno origine le economie e dove prendono l'odore. L'odore dell'affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. Io so. E la verità della parola non fa prigionieri. perché tutto divora e di tutto fa prova. E non deve trascinare controprove e imbastire istruttorie. Osserva, soppesa, guarda, ascolta. Sa. Non condanna in nessun gabbio e i testimoni non ritrattano. Non si pente. Io so e ho le prove. Io so dove le pagine dei manuali d'economia si dileguano mutando i loro frattali in materia, cose, ferro, tempo, contratti. Io so. Le prove non sono nascoste in nessuna pen-drive celata in buche sottoterra. Non ho video compromettenti in garage nascosti in inaccessibili paesi di montagna. Né possiedo documenti ciclostilati dei servizi segreti. Le prove sono inconfutabili perché parziali, riprese con le iridi, raccontate con le parole e temprate con le emozioni rimbalzate su ferri e legni. Io vedo, trasento, guardo, parlo, e così testimonio, brutta paola che ancora può valere quanto sussurra: "E' falso" all'orecchio di chi ascolta le cantilene a rima baciata dei meccanismi di potere. La verità è parziale, in fondo se fosse riconducibile a formula oggetiva sarebbe chimica. Io so e ho le rpove. E quindi racconto. Di queste verità."
(Roberto Saviano "Gomorra")

E queste verità arrivano. E l'immagine di un uomo zuppo d'acqua e fango attaccato con le unghie a un frigorifero che galleggia in un mare di rifiuti ma non smette di gridare, è impressa sulla pelle.

1 comment:

nonsisamai said...

che eri un'adolescente ribelle l'avevo capito dalla catena, pero' quella frase e' geniale. BRAVA!
e poi a proposito di sintonia, anch'io giorni fa parlavo di grillo, stupendomi come te di quelli che vanno a trovare il pelo nell'uovo...un bacio e buonanotte